Quando ci incontrammo, colleghi sardi in un città della penisola, uniti dalla necessità di partecipare ad un convegno di polizia locale in cui si dibattevano temi di estrema attualità per gli appartenenti alla polizia municipale, concordammo nell’osservare che anche nel nostro territorio si sarebbero potuti organizzare momenti di confronto e di aggiornamento professionale. In quella chiacchierata si assunse l’impegno di decidere, in una prossima occasione, quali iniziative avremmo potuto intraprendere per favorire la creazione di un struttura di dimensione territoriale, radicata nell’isola, la cui funzione sarebbe dovuta essere prioritariamente formativa.

Si condivise l’idea, in sostanza, di creare uno strumento di formazione e aggiornamento professionale che avesse sede in Sardegna e che avrebbe dovuto mirare al coinvolgimento più ampio possibile degli addetti ai comandi e ai servizi di polizia municipale del territorio.
Favorire la formazione professionale nell’isola, avrebbe consentito la partecipazione ai moduli formativi anche a coloro le cui Amministrazioni di appartenenza, dovendo fare i conti con risicate risorse economiche da destinare alla formazione del personale, non avrebbero potuto affrontare i costi di un corso organizzato oltre Tirreno.

Si decise inoltre di promuovere il modello della formazione itinerante, quindi senza riferimenti ad un’unica sede o città ma da programmarsi indistintamente nelle varie province.

L’idea era sicuramente ambiziosa, ma eravamo consapevoli che le difficoltà le avremmo incontrate nella fase realizzativa.
Parlammo di questo progetto con amici e colleghi e incontrammo molto scetticismo, ma ricevemmo anche qualche incoraggiamento.

Alcuni amici comandanti ci dissero che in Sardegna queste iniziative non attecchiscono e, per supportare questa folata di ottimismo, il riferimento ricorrente fu alla legge quadro degli appartenenti alla polizia municipale, datata 1986 e mai recepita dalla Regione Sardegna.
Secondo loro, questa circostanza ci avrebbe dovuto far desistere da qualsiasi iniziativa che avesse radici nell’isola.

Cari amici sono stati proprio questi colleghi, con il loro pessimismo che non fa parte, grazie a Dio, della nostra cultura, a darci lo stimolo necessario per partire e accelerare la realizzazione del progetto; ci siamo detti: “ vuoi scommettere che l’immobilismo ultradecennale dei nostri amici potrebbe subire un’inversione di marcia se solo ci mettessimo a collaborare concretamente per raggiungere questo obiettivo e soprattutto agissimo senza aspettare remissivamente l’iniziativa di altri.
Decisi a partire, noi pochi volontari carichi di entusiasmo, ci siamo dati appuntamento in una sede del cagliaritano dove si è costituita formalmente l’Associazione ASPOL.

I soci fondatori, nove coraggiosi, hanno elaborato lo statuto dell’associazione e calendarizzato le prime iniziative.
Lo statuto evidenzia le finalità formative dell’associazione: volontà di relazionarsi con gli enti territoriali dell’isola ed in particolare con l’Amministrazione regionale e diventare l’interlocutore ideale con cui la Regione dovrà confrontarsi su ogni iniziativa concernente il ruolo, la funzione, le prerogative della polizia locale; coinvolgere costantemente gli associati attraverso iniziative tese a qualificarne il profilo e ad aggiornarli professionalmente,che possono riassumersi nei seguenti strumenti: programmazione di moduli formativi, pubblicazione di periodici e scritti monotematici, su argomenti di settore.
Stiamo lavorando per ottenere l’accreditamento della Regione per lo svolgimento di attività di formazione e aggiornamento professionale.
Oggi ci presentiamo al II° convegno regionale con l’orgoglio sardo di aver raggiunto importanti risultati e ci possiamo permettere di osservare che i colleghi d’oltre Tirreno, valutato il livello qualitativo del convegno e del modulo formativo ad esso collegato, “sbarcano “ in Sardegna per aggiornarsi professionalmente.

E’ inoltre piacevole ricordare che a distanza di poco più di due anni da quella famosa chiacchierata tra pendolari, abbiamo costituito un’associazione che conta oltre trecento iscritti in Sardegna, abbiamo organizzato cinque incontri – studi monotematici itineranti, abbiamo creato il sito internet dell’associazione, abbiamo inaugurato il numero zero della rivista mensile dell’Aspol, che sarà gratuitamente distribuita a tutti i soci.
Ci avviamo a diventare l’interlocutore più autorevole della Regione, a cui chiediamo interagire nella elaborazione di una legge regionale che disciplini il nostro comparto.
Siamo un’associazione che cresce e che non intende porsi limiti.